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APRIRE UN'EDICOLA
 
Per aprire un’edicola occorre attenersi a quanto disposto dal D.Lgl. 21 aprile 2001 n.170 che regola il sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica. Nel decreto, in sostanza, vengono indicati due tipi diversi di esercizio dell’attività di vendita al dettaglio:
•  I punti vendita esclusivi e cioè le edicole tradizionali, tenute alla vendita generale di quotidiani e periodici come previsto nel piano comunale di localizzazione.
•  I punti vendita non esclusivi e cioè gli esercizi che sono autorizzati alla vendita di quotidiani o periodici, ma la cui vendita principale è di altri tipi di merce. In questo caso l’edicola si trova all’interno di tabaccherie, di stazioni di carburante, nelle librerie, nei bar ecc.
 
Quanto costa aprire un’edicola?
 
Per poter aprire un’edicola bisogna necessariamente ottenere la licenza ed è possibile averla sia rilevando un’attività già avviata, sia aprendo un edicola ex novo.
 
•  Per acquistare una licenza già esistente si deve normalmente pagare il corrispettivo del cosiddetto valore di avviamento che generalmente è equivalente alla media degli utili conseguiti negli ultimi tre anni moltiplicato per 3.
 
•  Per un edicola ex novo invece, non si paga alcun corrispettivo al cedente, ma solo le tasse di apertura al Comune ed il compenso al commercialista per la pratica.
 
•  Occorre non dimenticare che il distributore di giornali e riviste vi chiederà una cauzione(o fideiussione) per rifornirvi in conto vendita.
 
Pratiche burocratiche per l’apertura di un’edicola ex novo
 
Il primo fondamentale passo da compiere per iniziare un’attività di vendita di quotidiani e periodici è quello di richiedere all’ufficio comunale il permesso di pertinenza dell’esercizio di vendita. Questo permesso viene concesso in base alla densità degli abitanti e al numero di edicole presenti nel medesimo comune. Lo stesso comune indicherà al richiedente i documenti necessari in base al proprio piano di localizzazione dei punti vendita di giornali e ad eventuali bandi per nuove aperture.
Per le nuove apertura, infatti, è necessario rientrare nei piani comunali di localizzazioni che ogni Comune deve predisporre in base agli indirizzi emanati dalle rispettive Regioni. Attualmente però, il Ministero dello sviluppo economico, sta cercando di favorire le liberalizzazioni. Il DDL Concorrenza, in via di sviluppo, prevede l’abolizione delle Autorizzazioni comunali che porterebbe ad una definitiva liberalizzazione delle aperture dei punti vendita di stampa. Basterebbe così una semplice Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) al Comune, per aprire ovunque nuovi punti vendita.
La domanda da inviare al Comune interessato, redatta in carta bollata, per aprire un’edicola deve essere corredata di tutte le dichiarazioni del caso, che attestino il possesso dei requisiti morali richiesti all’art. 5 comma 2° del D.  Lgs.  N° 114/1998, l’ubicazione esatta e la superficie di vendita dell’esercizio, l’eventuale affidamento della gestione a terzi, con i dati anagrafici di questi, il certificato di agibilità dei locali o comunicazione degli estremi dello stesso e la sussistenza della distanza minima fissata per quella zona. Nel caso in cui l’edicola sia un chiosco deve anche essere avanzata la richiesta di concessione temporanea permanente di occupazione di suolo pubblico.
Quando è stato ottenuto il permesso dal Comune si deve contattare la Fieg – Federazione Italiana Editori Giornali per farsi indicare il nome del distributore locale di zona. A questo punto basta solo contattare il distributore per la consegna dei quotidiani e delle riviste.
Infine, è altre sì necessario assolvere gli obblighi relativi all’iscrizione al Registro delle Imprese e al Registro Esercenti di Commercio della Camera di Commercio della Provincia di competenza.
L’orario di apertura di un’edicola avviene intorno alle 6 del mattino, quando i distributori consegnano i giornali, generalmente l’apertura al pubblico avviene poi alle 7 Breve pausa intorno alle 13.00 per poi continuare l’attività fino alle 19,30. L’orario concordato con la Fieg in sostanza prevede 12 ore giornaliere sabato compreso ed anche mezza giornata di domenica. La chiusura è regolata quindi da turni, anche per quanto riguarda i festivi, alternati con le altre edicole di zona. Stesso discorso per quanto riguarda le ferie, la meritata chiusura di 3 settimane che dovrà essere stabilita l’anno precedente e a ridosso del 15 agosto.
 
Criteri da valutare per aprire un'edicola giornali
 
Con l’avvento delle tecnologie informatiche la presenza delle edicole si è ridimensionata per cui le tabaccherie possono svolgere un ruolo, integrando nel proprio negozio i servizi editoriali. Prima di decidere l’inserimento di un’edicola, però, è bene considerare il bacino di utenza dei consumatori e la distanza dai concorrenti.
 
Come funziona l’attività
 
Il distributore in base agli accordi di categoria, rifornisce l’edicola di giornali e riviste. I prodotti invenduti devono essere contabilizzati e restituiti secondo le procedure dettate dal distributore stesso. In questo modo l’esercente paga solo i giornali effettivamente venduti. In questi ultimi tempi, la contabilità delle consegne e dei resi è facilitata dall'introduzione del magazzino informatico. 
 
Redditi 
 
I giornali vengono venduti ad un prezzo fissato dall’editore che l’esercente non può in alcun modo alterare. Il suo compenso deriva dalla differenza tra il prezzo di copertina e il costo sostenuto nell’acquisto (aggio). L’aggio è variabile in base al tipo di testata e si aggira tra il 20% ed il 23%.  I prodotti maggiormente remunerativi sono i periodici e i gadget.
I costi dell’attività derivano dalle fidejussioni eventualmente richieste dai distributori, mentre le spese relative ad affitto, utenze ecc. sono già ammortizzate dalla tabaccheria.
Se sei un esercente della provincia di Genova possiamo fornirti in qualità di commercialisti, consulenza sull’opportunità di inserire una rivendita di giornali nel tuo bar o tabaccheria
Se sei un tabaccaio della provincia di Genova interessato ad inserire il servizio giornali contattaci ti forniremo tutte le informazioni necessarie
 

APRIRE UNA POSTA PRIVATA

Ecco alcune informazioni circa i requisiti, i costi e gli adempimenti burocratici per avviare una posta privata.

 

Grazie al decreto legge 16 maggio 2008 n°85, in vigore dal 1 gennaio 2011, che prevede la totale liberalizzazione dei servizi postali e di tutti i servizi connessi, è oggi possibile aprire un servizio di posta privata.

 

Innanzitutto bisogna preventivare un investimento di minimo 5 mila euro per l’affiliazione. E’ consigliabile, infatti, un contratto di franchising con uno dei tanti marchi a disposizione.

 

Avviando un’agenzia di poste private in franchising, si inizia con un marchio già conosciuto che consente una rapida promozione pubblicitaria per la fidelizzazione ed il procacciamento della clientela.

 

La maggior parte delle aziende prevede un corso di formazione per l'acquisizione delle competenze necessarie allo svolgimento dell'attività.

 

Vengono fornite le attrezzature necessarie all’attività (come stampante termica, pistola ottica, palmare ecc.)In alcuni casi è previsto nell’investimento iniziale anche l’arredamento del locale.

Si avrà in concessione l'uso del software operativo che consente di gestire sia i bollettini che la corrispondenza;

la prima fornitura di materiale per postalizzazione;

il sito internet;

l’indirizzo mail e i volantini per il lancio pubblicitario dell’agenzia.

Il pacchetto prevede anche la fornitura di assistenza legale e amministrativa su aspetti pratici dell'operatività quotidiana.

 

Valutazioni

 

Prima di decidere di firmare un contratto di affiliazione è bene valutare con l'aiuto di un commercialista specializzato i seguenti aspetti :

  • Spese relative al contratto di franchising,
  • Termini  di adesione e royalties mensili,
  • Forza  e posizione commerciale del marchio a livello nazionale
  • Fornitura dei servizi e assistenza

Per quanto riguarda le autorizzazioni comunali , l’apertura della partita IVA e l’iscrizione al Registro delle Imprese consideriamo una spesa di circa 1.000 euro.

 

Servizi di posa privata

 

A seconda del contratto che si stipula con la casa madre, sono diversi i servizi che si possono offrire con l’apertura di una posta privata:

  • Posta semplice;
  • Posta raccomandata;
  • Posta raccomandata A/R;
  • Posta raccomandata urgente;
  • Spedizione pacchi (consegna in 24/48h con corriere espresso);
  • Servizio di imballaggio e confezionamento pacchi;
  • Trasferimento denaro;
  • Visure;
  • Servizio fax;
  • Telegrammi;
  • Servizio fotocopie;
  • Tutte le ricariche cellulari e tv;
  • Ricariche PostePay;
  • Pagamento bollettini;
  • Ritiro gratuito della corrispondenza presso le aziende;
  • Stampa laser;
  • Piega ed imbustamento;
  • Affrancatura;
  • Consegna materiale pubblicitario.

 

Questi servizi uniti alla vendita di altri prodotti al dettaglio, garantiscono un aumento del giro d’affari.

Ove previsto, un’azienda di posta privata può stringere collaborazione con Poste Italiane, raccogliendo e smistando l’eventuale corrispondenza della stessa.

 

Requisiti necessari per aprire una posta privata

 

  • Predisposizione ai rapporti interpersonali
  • Alcuni marchi richiedono un Diploma di scuola media superiore
  • E' consigliabile una conoscenza informatica e all’uso del PC
  • Disponibilità di un locale commerciale di almeno 30 mq idoneo secondo la normativa vigente

 

 
TIPOLOGIE DI CENTRI SCOMMESSE
 
L’attività di raccolta delle scommesse in Italia avviene attraverso vari canali aventi caratteristiche normative, operative ed economiche diversificate. Prima di intraprendere un’attività di questo tipo è necessario conoscere le regole sottendono al mercato di riferimento.
 
Tipologie dell'offerta 
 
Agenzia con licenza AAMS 
Centro Scommesse AAMS in Franchising
Corner CED o PDC
 
Agenzia con licenza AAMS
 
Si tratta di un operatore in possesso di licenza AAMS, in grado di offrire l’offerta di gioco attraverso una propria piattaforma tecnologica. Le difficoltà normative  e il  costo elevato della licenza AAMS mettono fuori gioco il piccolo investitore. In ogni caso  diamo le indicazioni per poter aprire un Centro scommesse con licenza AAMS e  brand autonomo.
La domanda va presentata alla Questura e all’AAMS (amministrazione autonoma dei monopoli di stato).
 
Requisiti per aprire un centro scommesse
 
Il titolare del centro scommesse non deve avere condanne a carico, e la sua persona deve possedere i requisiti di onorabilità e di affidabilità.
Locali in regola con le normative igienico-sanitari, urbanistiche e prevenzione incendi
Concessione AAMS e licenza da parte della questura
Postazione pagamento scommesse
Spazio del locale superiore ai 10 metri quadrati
Esercizio aperto al pubblico e con partita IVA
Iscrizione alla camera di commercio
 
Termini per presentare la Domanda per aprire un Centro Scommesse
 
La domanda va presentata entro il 31 Dicembre dell’anno in corso questo se il richiedente ha già ricevuto un sopralluogo da un ispettore. Se il sopralluogo non è avvenuto, bisogna ripresentare la domanda a gennaio del nuovo anno.
 
Centro scommesse AAMS in affiliazione
 
Si tratta di un centro scommesse affiliato ad un operatore in possesso di licenza AAMS. Queste società (Better, Sisal, Snai, Eurobet ecc) offrono la possibilità ad un esercente di aprire un punto vendita esclusivo oppure uno spazio dedicato all’interno di un negozio (corner). L’esercente su mandato della società può raccogliere scommesse al banco e pagare le vincite.
 
Corner CED e PDC
 
Cos'è un CED?
 
Un CED è un Centro di Elaborazione dati che permette  ai clienti di far giocare al banco le schedine e riscuotere le vincite. Le offerte provengono generalmente da operatori stranieri (.com) che rispettano la normativa comunitaria.La partecipazione è praticamente a costo zero, le quote sono generalmente anche più alte dei bookmakers italiani ma risulta attualmente una pratica più o meno illegale, anche se in molti tribunali è stata riconosciuta la legittimità ad operare. Prima di firmare un contratto, è bene informarsi sulla qualità dell’assistenza legale offerta all’esercente.
 
Cos'è un PDC scommesse?
 
Un Pdc invece è corner dove si da la possibilità agli utenti di registrarsi al sito affiliato e di giocare le schedine direttamente dal loro conto. Sostanzialmente l’esercente non dovrebbe intervenire direttamente sulle giocate, anche se in genere questo paletto non viene rispettato. L’apertura dei conti gioco matura il diritto alle provvigioni anche se questi gioca da casa o da remoto.
 
 
SLOT MACHINES
 
Gli apparecchi da intrattenimento  regolati dall’art.110 comma 6a del TULPS, comunemente chiamate slot machine o, in gergo tecnico AWP, sono congegni elettronici  destinate al gioco d’azzardo legale. L’ente preposto al controllo della filiera del gioco è AAMS, un istituto controllato dal Ministero delle Finanze. Tale ente, attraverso un complesso percorso normativo, tutt’ora in evoluzione, si occupa del controllo della raccolta dei proventi del gioco lecito in Italia. Le AWP rappresentano solo una parte dell’offerta di gioco, ma molto consistente. Le AWP non vanno confuse con le VLT che hanno caratteristiche differenti.
 
Sia le AWP che le VLT sono terminali che propongono schemi di gioco simili nella forma ma diversi nella sostanza. Innanzitutto le AWP hanno una scheda autonoma inserita all’interno del mobile, mentre le VLT sono collegate ad elaboratore centrale dislocato a remoto. Questo consente un collegamento con altre VLT e, di fatto la condivisione delle giocate per aumentare il montepremi. Le AWP essendo autonome restituiscono solo ciò che hanno incassato.
 
In base ai dati AAMS del 2014 su un volume totale di raccolta pari a 84 miliardi di euro, ben 46 miliardi di euro sono appannaggio delle slot  e vlt, mentre il lotto raccoglie 4 miliardi di euro, i gratta e vinci 9 miliardi di euro e, fanalino di coda il superenalotto che raccoglie solo 740 milioni. Da questi numeri si evince che oltre il 50% del gioco legale in Italia passa attraverso gli apparecchi da intrattenimento.
 
Il successo degli apparecchi è dovuto in gran parte all’alto livello di payout, cioè le vincite erogate in rapporto alle somme giocate. Tale rapporto è del 70% nel caso delle AWP, mentre nel caso delle VLT raggiungono addirittura il 90%. Si pensi che i gratta e vinci distribuiscono in media meno del 40%.
 
Il risultato è che i giocatori vincono molto e di conseguenza sono spinti ad investire somme più elevate.
 
Come si installano le AWP in una tabaccheria
 
Per installare le AWP è necessario presentare una SCIA in Comune. A Genova, la dichiarazione va fatta autocertificando, tra l’altro, che la distanza dai luoghi sensibili sia superiore a 300 metri. Questo aspetto va considerato con attenzione per non incorrere nelle sanzioni previste dal regolamento.
 
In caso di subentro nell’attività di tabaccheria, se le AWP sono presenti e dotate dei corretti titoli autorizzatori , si possono mantenere anche se la distanza dai luoghi sensibili fosse inferiore a 300 metri.
 
Operatori della filiera
 
Le AWP per operare in osservaza delle normative vigenti devono  trasmettere i dati al ministero delle Finanze. Per far si che ciò accada, il legislatore ha previsto un preciso percorso normativo individuando gli operatori a cui sono delegati specifici compiti.
 
A) Concessionari
Si tratta di società che in forza di una concessione governativa, ricevono i dati dalle macchine attraverso un modem installate sulle stesse.  In base a tali dati, essi devono ricevere il denaro incassato e versarlo allo Stato.
 
B) Noleggiatori
Si tratta di ditte che operano sul territorio che noleggiano le macchine,  provvedono alla manutenzione e gestiscono il denaro incassato, che viene poi versato sul conto del concessionario.
 
C) Esercente
Sono i negozianti presso i quali sono installate le macchine. Essi mettono a disposizione gli spazi e l’allacciamento elettrico.
 
Come funzionano le AWP
 
Le AWP sono collegate attraverso un modem al server centrale del concessionario, il quale li rende disponibili all’ente di controlllo AAMS. I dati così raccolti vengono elaborati ed archiviati per rendere l’attività di raccolta estremamente trasparente. Il denaro raccolto viene immagazzinato nella cassaforte e reso disponibile per le vincite. Capita di dover immettere denaro nella cassa (operazione denominata Refil) quando le vincite superano gli incassi. Naturalmente le macchine sono programmate per equilibrare tali eventualità.
Le macchine sono generalmente a noleggio, cioè affidate  in comodato d’uso agli esercenti, ma nulla vieta che l’esercente possa essere proprietario delle macchine “saltando” il noleggiatore. Con questa modalità l’esercente raddoppia di fatto il proprio aggio, al netto delle spese di manutenzione delle macchine.
 
Reddito
 
Il guadagno dell’esercente (aggio) è determinato dalla seguente differenza :
 
somme giocate  -  somme vinte  -  spese e imposte  =  netto da dividere tra noleggiatore ed esercente.
 
Contratto
 
Un aspetto molto importante da considerare è la stipula del contratto con il noleggiatore. Spesso il tabaccaio se inesperto, non considera tutte le conseguenze di un accordo frettoloso. Consigliamo a questo proposito di far valutare la proposta di contratto da un professionista.
 
           
ATTIVITA' DA INSERIRE IN TABACCHERIA
 
La rivendita tabacchi ha subito negli ultimi anni un processo di trasformazione notevole. Dalla tradizionale vendita dei prodotti da fumo l’evoluzione ha portato la tabaccheria a diventare il punto di riferimento per i giochi d’azzardo leciti controllati dallo Stato. Un altro passo avanti si è compiuto con l’introduzione dei servizi di pagamenti telematici. Oggi si possono pagare molti servizi di fornitura (utenze, multe, canoni tv), ricaricare carte di credito, emettere voucher INPS ecc.
 
Tutte queste attività portano clienti in tabaccheria, anche se i redditi che ne derivano sono molti bassi. La domanda che si deve porre l’imprenditore è la seguente:
 
Come posso sfruttare il flusso di clientela generato con i servizi di pagamento se gli aggi derivanti da questi servizi sono molto bassi?
 
La risposta sta nel fornire alla clientela servizi e prodotti a più alto valore aggiunto in modo da aumentare la spesa media pro-capite.
 
Scegliere le attività giuste da inserire in tabaccheria
 
Sono molte le attività che possono trovare spazio in una rivendita. Per selezionare la soluzione più adeguata è necessaria un'analisi corretta da parte dell’imprenditore. Gli elementi da valutare sono:
 
La presenza di altri punti vendita nelle immediate vicinanze.
Il tipo di clientela (residenziale, uffici, scuole).
L’attitudine personale dell’imprenditore.  
 
 

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Giuseppe Cartumi

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Stefano Cristofanini

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Aldo Pilori

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